Era la primavera. Avevo l’inverno dentro al cuore quando mi hai scorta seduta tra sbiaditi campi di girasole. Giocavo con i cani da caccia di mio padre. Le rughe avevano reso un inferno la mia giovinezza; l’inquietudine dava pugni in faccia ad ogni mio possibile coraggio. Ti ho pregato di lasciarmi morire, mentre osservandoti di sottecchi mi impressionò la tua bicicletta: sgangherata, con pedali color ruggine, era un tutt’uno con la tua semplicità. Indossavi abiti dimessi sopra uno sguardo denso di parole appena accennate. Hai sorriso al mio dire ed hai scelto di fermarti e farmi compagnia. Mangiavi semi di lino, mentre i cani ululavano il mio dolore e le calatidi dei girasoli stavano iniziando a ruotare verso ovest in attesa del tramonto. Da quella sera sei venuto tutti i giorni e tutti i giorni ti ho mandato via.
Era l’autunno. I girasoli avevano cessato il loro ciclo vegetativo. Avevo deciso di liberare il terreno per consentire ai cani di correre più liberi. Ho tagliato i dischi dei capolini ed infilandoli con uno spago uno ad uno, li ho appesi sulla lapide soleggiata dove avevo scelto di far riposare mio padre. Quando sarebbero stati ben secchi li avrei posti in vasi di cotto per gli uccelli selvatici. Tu eri sempre lo stesso, ma mai identico al giorno precedente. Mi stavo abituando al tuo odore, al paesaggio con la tua figura dipinta. Ogni tanto mi portavi dei biscotti di grano saraceno che tua madre sfornava il sabato mattina, io non avevo mai fame, ma li mangiavo perché così eri felice. Oltre le lastre del mio dolore avevo iniziato a vederti. Sapevo a che ora saresti arrivato e sapevo che non volevo mai vederti andar via.
Era il primo giorno d’inverno, quello che gli astrologi definiscono: la festività solare. I cani non ne sapevano di voler giocare. La terra nera che mi ospitava era ghiacciata, il giallo dei girasoli solo il ricordo sbiadito di un epoca ormai lontana. Quando ti ho visto arrivare, stretto nel cappotto nero e con la bicicletta ridipinta di fresco, ho sentito caldo tra le cosce e nella gola. Come passaggio dalle tenebre alla luce, sei venuto a me per l’ultima volta perché fu la volta che mi portasti via. Senza chiedermi chi fossi e dove volessi andare, hai scelto di bermi per le labbra rosso fuoco ed il pallore che persiste incessantemente sui miei zigomi magri. Senza chiederti chi fossi e dove volessi andare, mi son lasciata bere aggrappata alle tue spalle larghe ed ho pianto per te tutto il sale del mar Morto. Tra i rumori della città nascente, mi hai invitata felice dentro le movenze di un tango argentino e ti ho lasciato fare. Ho amato ballarti come un antico bandoneón, sentire il tuo corpo che mi lambiva ad ogni passo, mentre le mani sui miei fianchi erano sicure ed il tuo alito tra i capelli seminava promesse. Nel mio corpo, desideri da tempo perduti, hanno aperto il varco al destino che, accarezzando le tue labbra, ha ridipinto il mio paesaggio interiore di trifogli, gardenie e tulipani, per una testa ancora diffidente, ancora costretta nella morsa del panico. Ed un sentire rotondo, di erotismo leggero, mi ha trasportata dove al posto dell’ondulato colle era sorto un deserto basso, arso e solitario.
Dopo quella lunga danza, fu di nuovo la primavera ed allora sono ritornata correndo al mio campo di girasoli. Ero preoccupata per i cani. Li avevo lasciati soli troppe giornate e temevo se ne fossero andati. Li ho ritrovati bellissimi. Mi stavano aspettando. Come un gioco d’altre epoche hanno iniziato a corrermi tutt’intorno guaendo per leccarmi le mani. Con grande sorpresa, qualcuno che amava mio padre almeno quanto lo amavo io, aveva provveduto alla risemina dei nostri girasoli. Tutto sembrava uguale a se stesso, tranne la mia persona: avevo compreso che se non fossi più tornata, la vita avrebbe continuato a realizzare i sogni di qualcun’altro.
Da quel giorno vado avanti perché sono in molti a sperare che io lasci perdere, vado avanti perché ora so cosa sono le mezze stagioni di un cuore sempre in gola, nonostante si sia perduto il conto dei decenni in cui si mormora che le mezze stagioni non esistono più.
Io invece esisto, per me stessa e per chi sostiene il contrario.
Ma soprattutto, non me lo devo più dimenticare che talvolta è meglio fermarsi e tornare indietro, che perdersi irrimediabilmente nel labirinto di un cammino senza luce.
Il coraggio e la tenacia sono la tua forza. E attingere anche a quel passato che è sempre e comunque nostro fa bene molto più che ignorarlo. Un abbraccio cara Stefania. Isabella
Non è possibile ignorare da dove arriviamo. Io almeno…non ci riesco più. Ho parecchi rimpianti, soprattutto relativi alla mia famiglia d’origine, ma devi poter sbagliare per capire ciò che è bene e ciò che è male.
Il passato è importante: ci ricorda chi siamo, da dove arriviamo e ci suggerisce dove andare.
Un abbraccio
S
Altrimenti prova ad ordinarlo in questa libreria: Mondadori di TORINO (Moncalieri) Via Vittime di Bologna c/o Iperstore GS Tel. 011/641811
Sudo perchè mi incuti quel timore reverenziale tipico di quando mi trovo innanzi a “teste” importanti e mi sento sempre inadeguata.
Ti abbraccio
Stefania
Ok fammi sapere:-)
Appena finisco il giro delle presentazioni programmate vengo a Torino (alla libreria Claudiana ho un contatto da sviscerare).
Buon we
Scrivi benissimo, e i concetti che esprimi sono importanti, complimenti.
Io ti avrei scelto per il Liebster Award, perché mi piacerebbe leggere le tue risposte alle domande… se vuoi… Buona giornata! http://ilnonamato.com/2014/02/22/grazie-fra/
Grazie per il pensiero…
Non ho mai partecipato al Liebster perchè l’imbarazzo di dover nominare del blog mi ha sempre segato le gambe, ma risponderò simpaticamente alle tue domande.
Ora vengo a leggerti…
Un caro saluto
Stefania
Una dichiarazione di intenti ‘work in progress’ che potrebbe adattarsi molti di noi.
sherazade pienacondivisione
"Mi piace""Mi piace"
Certo che sì, credo valga proprio per chiunque SENTA come me…
Stefania
"Mi piace""Mi piace"
Il coraggio e la tenacia sono la tua forza. E attingere anche a quel passato che è sempre e comunque nostro fa bene molto più che ignorarlo. Un abbraccio cara Stefania. Isabella
"Mi piace""Mi piace"
Non è possibile ignorare da dove arriviamo. Io almeno…non ci riesco più. Ho parecchi rimpianti, soprattutto relativi alla mia famiglia d’origine, ma devi poter sbagliare per capire ciò che è bene e ciò che è male.
Il passato è importante: ci ricorda chi siamo, da dove arriviamo e ci suggerisce dove andare.
Un abbraccio
S
"Mi piace""Mi piace"
E’ davvero bellissimo e struggente, le nostre radici rimarranno sempre e non possiamo allontanarci….. Buon inizio settimana! 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Sì Silvia. Peccato capirlo quando si è troppo grandi e cammin facendo si son persi di vista i pilastri della nostra storia.
"Mi piace""Mi piace"
come te… intenso
"Mi piace""Mi piace"
:-):-):-):-):-):-)
"Mi piace""Mi piace"
…”Da quel giorno vado avanti perché sono in molti a sperare che io lasci perdere”…
mi pare un buon motivo, seppur racchiuso in logiche filosoficamente non condivisibili, mi viene da porti una scomoda domanda…!!!
TADS
"Mi piace""Mi piace"
Sapessi quanto è filosoficamente non condivisibile da me!!!!!!!
Per la domanda scomoda esiste la mail😱😱😱
"Mi piace""Mi piace"
beh… mi hai già risposto 😉
"Mi piace""Mi piace"
Hai visto come son stata veloce😄
Ti abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
ricambio l’abbraccio 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Hai scritto qualcosa di meraviglioso… È autobiografico?
"Mi piace""Mi piace"
La parte relativa a mio padre ed al ritorno alle radici…sì.
Il contorno è favoleggiato. Mi piace sognare😄
"Mi piace""Mi piace"
ho deciso di leggere il tuo libro,
scrivimi le coordinate che lo ordino,
se poi c’è una libreria Torinese che già lo ha, tanto meglio
TADS
"Mi piace""Mi piace"
“Avevo freddo fino ad adesso. Ti ho letto ed ho preso a sudare”.
Ti consiglio di ordinarlo qui:
http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_ss_i_0_7/275-9696561-0813649?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=diedolo&sprefix=diedolo%2Caps%2C427&rh=i%3Aaps%2Ck%3Adiedolo
ti arriva in 24 ore.
Altrimenti prova ad ordinarlo in questa libreria: Mondadori di TORINO (Moncalieri) Via Vittime di Bologna c/o Iperstore GS Tel. 011/641811
Sudo perchè mi incuti quel timore reverenziale tipico di quando mi trovo innanzi a “teste” importanti e mi sento sempre inadeguata.
Ti abbraccio
Stefania
"Mi piace""Mi piace"
abito in centro, Moncalieri mi viene scomodo, scrivimi la casa editrice/distributrice, lo ordino nella mia libreria di fiducia.
Non sudare… devo ancora leggerlo 😉
"Mi piace""Mi piace"
“Bocca di lupa” edito da Inkwell edizioni del gruppo editoriale Brancato.
…e pensare che per me sudare è un optional…
"Mi piace""Mi piace"
ok, oggi lo ordino,
appena arriva ti faccio sapere
un optional? la cosa mi lusinga 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ok fammi sapere:-)
Appena finisco il giro delle presentazioni programmate vengo a Torino (alla libreria Claudiana ho un contatto da sviscerare).
Buon we
"Mi piace""Mi piace"
Scrivi benissimo, e i concetti che esprimi sono importanti, complimenti.
Io ti avrei scelto per il Liebster Award, perché mi piacerebbe leggere le tue risposte alle domande… se vuoi… Buona giornata!
http://ilnonamato.com/2014/02/22/grazie-fra/
"Mi piace""Mi piace"
Grazie per il pensiero…
Non ho mai partecipato al Liebster perchè l’imbarazzo di dover nominare del blog mi ha sempre segato le gambe, ma risponderò simpaticamente alle tue domande.
Ora vengo a leggerti…
Un caro saluto
Stefania
"Mi piace""Mi piace"
🙂
"Mi piace""Mi piace"